Dopo l’ok della Conferenza Stato-Regioni a giugno, il decreto che attiva la misura Donne in Campo per l’imprenditoria femminile in agricoltura arriva in Gazzetta ufficiale. Per accedere ai mutui a tasso zero dedicati alle imprenditrici agricole mancano solo le istruzioni di ISMEA.
Donne in Campo è un’iniziativa prevista dalla legge di Bilancio 2020, che ha istituito un Fondo rotativo da 15 milioni di euro per la concessione di mutui a tasso zero alle imprenditrici agricole.
Il decreto del Ministero delle Politiche agricole pubblicato in Gazzetta ufficiale affida la gestione del Fondo a ISMEA, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, che già eroga, per conto del Mipaaf, mutui a tasso agevolato per lo sviluppo e il consolidamento dell’imprenditoria in agricoltura e che a breve approverà i termini e le modalità di presentazione delle domande.
Quali requisiti devono avere le imprese femminili per ottenere i mutui
A beneficiare di Donne in campo sono le micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Alla data di presentazione della domanda, le imprese devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
• a) essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese;
• b) esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del codice civile;
• c) essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da donne, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola;
• d) avere sede operativa nel territorio nazionale;
• e) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
• f) non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
• g) non rientrare tra le imprese in difficoltà.
Che tipo di progetti possono essere finanziati
Per accedere ai finanziamenti i progetti devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
• miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione o mediante miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
• miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali, purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme già previste dall’Unione europea;
• realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
I progetti non possono essere avviati prima della presentazione della domanda e devono concludersi entro ventiquattro mesi dalla data di ammissione alle agevolazioni.
Le spese ammissibili spaziano dalla realizzazione di studi di fattibilità alle opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili, dall’acquisto di terreni alla formazione specialistica di soci e dipendenti coinvolti nella realizzazione del progetto.
Quali sono le caratteristiche dei finanziamenti agevolati
Per la realizzazione dei progetti è prevista la concessione di mutui a tasso zero, della durata minima di cinque anni e massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento.
L’importo dei finanziamenti non può essere superiore a 300mila euro, né superare il 95% delle spese ammissibili.
L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento, comprensivo dell’IVA, apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie oppure mediante un ulteriore finanziamento esterno pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive.
Il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20% per accessori e per il rimborso delle spese, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare.
In particolare, si potrà ricorrere a:
• iscrizione di ipoteca di primo grado acquisibile sui beni oggetto di finanziamento oppure su altri beni del soggetto beneficiario o di terzi;
• in alternativa o in aggiunta all’ipoteca, a prestazione di fideiussione bancaria o assicurativa, sino al raggiungimento di un valore delle garanzie prestate pari al 120% del mutuo agevolato concesso.
Prevista, infine, la stipula di polizze assicurative sui beni oggetto di finanziamento, secondo le modalità ed i termini che saranno stabiliti nel contratto di mutuo agevolato.