Il territorio considerato si estende su un’ampia superficie dal mare alla collina ed abbraccia una varietà paesaggistica e culturale di rilevante potenzialità attrattiva. Il suolo si compone prevalentemente di materiali vulcanici che formano una superficie eterogenea i cui elementi caratterizzanti sono, La Timpa, Le Acque Termali, la scogliera acese, la vista dell’Etna e dei faraglioni di Acitrezza. La diffusa rete idrografica si snoda in una suggestiva cornice di paesaggi antropici e biotopi ancora integri e che anticamente hanno permesso insediamenti ellenestici, romanici e permesso importanti attività produttive. A questa complessità del sistema idrogeologico fa anche riferimento la presenza delle Acque Termali Sulfuree, conosciute sin dall’antichità (Xiphonie). Ed è proprio dalla Via dei Mulini e dalle antiche terme romane di Santa Venera al Pozzo, in c.da Reitana ad Acicatena, che rappresentano una delle più importanti aree archeologiche della Regione, che ancora oggi, si dipartono le sorgenti che alimentano i rinomati impianti termali di Acireale. Questa straordinaria caratterizzazione ambientale del territorio è segnalata dalla costituzione di riserve naturali terrestri e marine e dall’individuazione di Siti di Importanza Comunitaria (SIC): la R.N.O della Timpa di Acireale, dai fondali della vicinissima Acicastello, la riserva terrestre composta dal gruppo delle prospicienti isole dei Ciclopi; il Bosco delle Aci e di Santa Maria la Scala. L’attività umana del passato ha prodotto un paesaggio fortemente disegnato da terrazzamenti, con scale, muretti e piccoli edifici in pietra, tipici del paesaggio rurale etneo, evolutosi nel tempo, passando dall’impianto Ottocentesco della vite, al successivo impianto di agrumi, in special modo limoni, che connotano fortemente il panorama che degrada dolcemente verso il mare.
La struttura architettonica e urbanistica rispecchia nelle forme stilistiche, nel dimensionamento e nell’organizzazione spaziale i diversi momenti storici della sua formazione e crescita: da quello medievale con la presenza di innumerevoli chiese, cattedrali, eremi e conventi; a quello della ricostruzione post terremoto del 1693 “Barocco fiorito” in pietra lavica, al neoclassico e liberty. I centri storici dei comuni si presentano in buono stato, e rappresentano ancora il principale luogo per la socializzazione e simbolo della identità locale. L’Identità culturale che accomuna tutta il territorio, per religione, storia, usi, costumi, tradizioni e folklore è quella tipica delle genti dell’Etna. Tra i beni immateriali si segnala: la realizzazione del carretto siciliano; l’opera dei pupi; il Carnevale di carta pesta, la dieta mediterranea in cui è inserito il limone dell’Etna.
Il boom speculativo edilizio degli anni 80, ha investito i comuni di Acicatena e Aci Sant’Antonio, che in pochi anni hanno più che triplicato i propri residenti, con tutte le conseguenze legate ad una rapida espansione. La popolazione complessiva del territorio è di 108.389 abitanti, con una densità abitativa 1.536,76 che evidenzia un’elevata pressione antropica sul territorio e la necessità di nuovi servizi pubblici e sociali.
Il territorio del costituendo GAL Terre di Aci si estende su una superficie di 70,18 Kmq con una popolazione residente al 31/12/2011 di 108.388 abitanti, di 111.782 nel 2014 ed un incremento rispetto al 2011 del 3,13%. Nel 2014, la popolazione attiva (15-64 anni) è di 76.603 abitanti (68,53%), quella al di sotto dei 15 anni è di 17.037 abitanti (15,24%), quella al di sopra dei 64 anni è 18.142 abitanti (16,23%). Nel 2014 la densità abitativa è di 1.584,89 abitante per Kmq, contro 1.536,76 abitante per Kmq nel 2011, (Fonte ISTAT). I dati evidenziano una continua espansione della popolazione dovuta anche dalla possibilità delle giovani coppie, della limitrofe città di Catania, di poter acquistare un’abitazione a prezzi più contenuti.
La popolazione attiva è in linea con quella media regionale, come pure la popolazione al di sotto dei 15 anni, mentre la densità abitativa è più alta di quella media regionale. Il tasso di natalità, nel 2014 è pari allo 0,92% (1.032/111.782), il tasso di mortalità a 0,77% (864/111.782), entrambi leggermente inferiori ai relativi valori registrati nel 2011, pari rispettivamente allo 0,95% (1.034/108.388) ed allo 0,80% (866/108.388).
Nello stesso anno 2014, l’indice di vecchiaia è pari a 106,49 (18.142/17.037), ossia un valore superiore a 100, il che indica una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi (da 0 a 14 anni), espressione di una popolazione regressiva. Purtroppo, questo dato mostra una progressiva riduzione della componente più dinamina. L’indice d’invecchiamento, determinato dal rapporto percentuale tra la popolazione con almeno 65 anni di età e il totale della popolazione residente al 2014, sempre riferito a tutto il territorio interessato, è pari a 16,23% (18.142/111.782), come illustrato anche per singolo Comune nella tabella e nel grafico che seguono.
Relativamente alle variazioni demografiche dei comuni del GAL, come si evince dal ns. studio rielaborato su dati ISTAT, dal 1951 al 2001, tutti mostrano segni positivi, con punte di crescita eccezionali per i comuni di Aci Catena e Valverde che hanno avuto un incremento rispettivamente del 349% e del 397%. Benché negli ultimi dieci anni, tutti i comuni mostrano ancora segni positivi di crescita, i maggiori indici registrati, sono quelli di Aci Sant’Antonio.
Il comune che maggiormente ha risentito della massiccia espansione edilizia degli anni ottanta e novanta è proprio il comune di Aci Catena, che quadruplicando il numero degli abitanti, ha perso la connotazione di Paese. La popolazione residente è disomogenea, sia per estrazione sociale che per abitudini, interessi culturali ed esigenze, manca il legame storico e si delinea un quadro di forti squilibri sociali che lo colloca settimo in Sicilia, nella graduatoria per l’IDS (indice di disagio socioeconomico). Dal punto di vista sociale il territorio si presenta deficitario di strutture per l’accoglienza degli anziani, dei giovani, dei minori a rischio e di strutture per l’attività ludico ricreative, culturali e per l’associazionismo e presenta il più alto tasso di criminalità organizzata. La carenza dei servizi basilari per la quotidianità nel comune di Aci Catena, genera un flusso disordinato e incontrollato di richieste che affolla e congestiona il comune di Acireale, già fortemente compromesso dalle richieste provenienti da una vasta area gravitazionale. L’espansione edilizia ha fagocitato i giardini di agrumi che caratterizzava l’area e cambiato la morfologia del territorio, mettendo in evidenza la indifferibile necessita di riqualificare e potenziare gli spazi a verde, da destinare anche a luoghi per la socializzazione e di incrementare la gamma dei servizi alla persona nelle diverse fasce di età e di interesse.
Il territorio considerato si estende su un’ampia superficie dal mare alla collina ed abbraccia una varietà paesaggistica e culturale di rilevante potenzialità attrattiva. Il suolo si compone prevalentemente di materiali vulcanici che formano una superficie eterogenea i cui elementi caratterizzanti sono, La Timpa, Le Acque Termali, la scogliera acese, la vista dell’Etna e dei faraglioni di Acitrezza. Il territorio comprende aree nelle quali ricadono siti di grande interesse ambientale, naturalistico, paesaggistico, rurale e storico – culturale, come la Riserva Naturale Orientata della Timpa. Si tratta di importanti risorse ambientali e naturali che possono contribuire allo sviluppo turistico-ambientale del luogo. Nell’area del GAL sono presenti macchie boschive di notevole interesse naturalistico, risalenti all’antico Bosco degli Dei o di Giove del periodo romanico, che tuttavia, versano in stato di degrado, come l’area Gazzena che si estende da Santa Caterina a Capomulini (comune di Acireale), il bosco delle Aci (comune di Aci Sant’Antonio) il parco di Valverde e Aci Bonaccorsi del tutto inaccessibili. Il recupero, la valorizzazione ed il potenziamento dell’impianto vegetativo contribuirebbe a:
- accrescere le aree a verde in un territorio devastato dall’edilizia selvaggia;
- di recuperare spazi per il jogging, le passeggiate e la socializzazione;
- di migliorare la qualità dell’area compromessa dallo smog della circolazione dei veicoli;
- migliorare l’impatto dovuto ai cambiamenti climatici.
Classificazione area: D – Aree rurali con problemi di sviluppo